L’effetto “time freeze”, tipico dei film d’azione, può offrire risultati eccezionali. E può essere realizzato senza attrezzature costose: bastano una moderna fotocamera, GIMP, ed ovviamente il nostro fidato Kdenlive.
Quelle sequenze, tipiche dei film d’azione, in cui l’azione si blocca in un preciso istante e la camera scorre lungo la scena mentre gli attori e tutti gli oggetti sono immobili, sono molto belle. Nelle grandi produzioni cinematografiche, queste sequenze vengono realizzate con cineprese ad alta velocità (per esempio la Red Epic, che arriva a 300 frame per secondo, oppure la Phantom Flex, che arriva a 10000 frame per secondo con una risoluzione ridotta) montate su una dolly programmabile, come la Kessler CineDrive (che permette di programmare il movimento della cinepresa ed eseguirlo più volte sempre nello stesso modo). Il problema, per un cineasta a basso budget, è che la Red costa circa 30000 dollari, mentre la Phantom quasi 50000. Inoltre, la dolly motorizzata programmabile costa quasi 10000 dollari. E per quanto bella possa essere una scena, non vale la pena di spendere un minimo di quaranta mila dollari per realizzarla. Per fortuna, abbiamo una alternativa a costo zero: tutto ciò che ci serve è una fotocamera reflex (anche mirrorless, ma con fattore di crop inferiore a 1,8) che sia in grado di realizzare filmati. Il trucco che utilizzeremo è il seguente: gireremo la prima parte del filmato in un punto. Questo verrà poi interrotto, ed estrarremo da esso un fotogramma (nel quale, dunque, gli attori appaiono immobili). Scatteremo delle fotografie lungo tutto il percorso che la cinepresa dovrebbe fare: la comodità di usare fotografie, invece di filmati, è che risulta possibile fermare l’azione in momenti particolari, difficili da catturare altrimenti. Poi il frame estratto e le fotografie verranno incollati assieme con GIMP in modo da ottenere una sorta di foto “panoramica” che faremo poi scorrere con Kdenlive come se stessimo passando la cinepresa su una dolly “virtuale”. Nel nostro esempio abbiamo deciso di far tornare la camera al punto di partenza, prima di far proseguire l’azione. Ma è anche possibile farla ripartire da un punto diverso: è sufficiente che in quella posizione, invece di realizzare una fotografia, venga prodotto un filmato. Da esso viene poi estratto un fotogramma utilizzato per comporre l’intero paesaggio e, quando la camera “virtuale” arriverà in quella posizione, il video potrà proseguire da quel frame. Ciò che conta, per ottenere un risultato apprezzabile, è scegliere correttamente i tempi. Lo scorrimento della foto panoramica, per esempio, non deve essere troppo veloce, altrimenti non si vedrebbero i particolari dell’immagine (che la rendono più realistica). Ma non deve essere nemmeno troppo lento, altrimenti gli spettatori si annoierebbero. Anche il trucco che vi suggeriamo nel nostro tutorial, cioè non passare direttamente da un estremo all’altro della foto panoramica ma utilizzare un frame chiave intermedio per rendere più lenta l’ultima fase del movimento, serve proprio a dare il ritmo corretto alla sequenza. Forse, “ritmo” è la parola più calzante: perché la scelta dei tempi dipende soprattutto dal ritmo della colonna sonora associata al filmato. Per trovare i tempi giusti è sufficiente realizzare diverse prove, finché non si trova la combinazione corretta. Potete vedere il video d’esempio al seguente indirizzo: https://www.youtube.com/watch? v=8NbO0eP5aPw
Il tempo di esposizione
Realizzare correttamente questo effetto non è troppo complicato, e non richiede una strumentazione costosa. Noi abbiamo utilizzato una fotocamera digitale mirrorless, con obiettivo Zeiss da 50 millimetri, in modo da poter girare il filmato con un tempo di esposizione estremamente ridotto (circa un tremillesimo di secondo). In questo modo, i vari fotogrammi non hanno subìto l’effetto “mosso”. Ovviamente non è necessario utilizzare un tempo così breve: se gli oggetti non si muovono troppo velocemente, anche un tempo di 1/500 di secondo può essere sufficiente. Nel nostro esempio l’oggetto in questione era dell’acqua, quindi abbiamo preferito un tempo molto basso per poter immortalare con precisione tutte le goccioline.
Scegliamo il fotogramma
Prima di tutto, dobbiamo decidere in quale punto fermare l’immagine
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Un po’ di fotoritocco
Le varie fotografie scattate devono essere fuse insieme
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Da GIMP a Kdenlive
Terminiamo il lavoro sulle foto e portiamo il risultato in Kdenlive
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Avanti per fotogrammi chiave
Spostiamo la foto panoramica sfruttando i keyframe della transizione Composito
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